martedì 26 febbraio 2008

il mio rito mattutino

integralismo: s. m. tendenza ad applicare in modo intransigente ed esclusivo i principi di una dottrina o di un'ideologia.

Come molti altri, anche io ho un mio rito mattutino: mi piace arrivare presto al lavoro, e dare una breve scorsa ai quotidiani on-line bevendomi un caffè. Meno di cinque minuti, ma sono il mio modo di uscire dal letargo giornaliero.

Trovare ogni mattina le dichiarazioni della chiesa su laicità e laicismo sta rovinando il mio rito.
Tra gli altri, l'argomento che più mi urta è la discriminazione nei confronti dei cattolici, che essendo notoriamente una minoranza povera e remissiva si sentono continuamente presi di mira.

A tutto ciò io rispondo così:



PS. In questo momento, comunque, il mio rito mattutino è rovinato anche da un altro fattore: il temibile caffè americano. Quindi, ad un eventuale cardinale o vescovo che leggendo questo blog si sentisse in colpa per le conseguenze della sua bulimia mediatica sulla mia colazione, dico di non preoccuparsi. Anzi di sfogarsi adesso, di togliersi la voglia di dichiarare anche tre o quattro volte al giorno.
Ma, per favore, di smettere per metà marzo quando sarò tornato in europa.

lunedì 18 febbraio 2008

siamo quello che mangiamo, ma tutto?

disclaimer: post schifoso

La dieta a base di abuso di grassi saturi, idrogenati e transesterificati che segue ogni americano che ama il suo paese, la democrazia e libertà è più simile a carburante per aerei che a cibo. Tra i vari effetti collaterali il più evidente è la "panza".
Per evitare di andare a "ingrassare" il numero gia ragguardevole degli obesi, quindi, bisogna attrezzarsi.
E la gente si attrezza. La radio, ad esempio, racconta con entusiasmo la storia di allegri americani dimagriti di 160 libbre (75 chili) senza fatica.
Semanticamente, il problema è trattato come un piccolo ma fastidioso guasto, e così scopro che ci sono essenzialmente due modi per farsi riparare.
Il primo è l'asportazione del grasso in eccesso, che ha l'indubbio vantaggio di risolvere il problema in mezz'ora permettendoti di stupire familiari e amici. All'americano più scaltro, però, non sfuggono alcuni effetti collaterali non pubblicizzati, come il fatto che per qualche mese la tua pelle svuotata struscia per terra e rischi sempre di inciampare, e poi il problema finisce per ripresentarsi e tocca ricominciare da capo.
In alternativa c'è il metodo "equilibrato", quello che non promette soluzioni immediate, ma che risolve il problema gradualmente e una volta per tutte. E si tratta di rendere impermeabile una parte del tuo stomaco, in modo da ridurre la quantità di nutrimento che può assorbire. Tecnicamente detto by-pass gastrico, questo intervento ha risolto i problemi di molte donne e uomini che mi parlano dalla radio mentre vado al lavoro.

Ora, nonostante la voce entusiasta dei testimonial, sfortunatamente la mia formazione mi fa ragionare in termini di bilancio di materia -quello che entra meno quello che viene assorbito è uguale a quello che esce- dunque se mangi uguale e assorbi di meno...

Chiedendo scusa a tutti quelli stessero leggendo appena prima o dopo mangiato, chiudo considerando che il fenomeno non deve essere così marginale come verrebbe da pensare, considerando l'esperienza sensoriale unica che è andare nella toilette dell'ufficio, per altro pulitissima.

martedì 12 febbraio 2008

do not park in front of the fire plug

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se no prendi la multa, come capitava sempre a paperino...

luxury

Pare che il noleggio della macchina vada rinnovato ogni mese, così prendo la I-494 fino all'aeroporto. Anche se il noleggio è per due mesi, devo comunque restituirla e prenderne un'altra (e io che iniziavo a meditare di darle una pulita...).

Sbrigo le pratiche, poi esco in garage a prendere la mia nuova auto. Mi accoglie un ragazzo di colore, che avevo già visto il giorno del mio arrivo a Minneapolis.
Quel giorno, sveglio da 24 ore e sbalestrato dal viaggio, gli avevo chiesto lumi su come utilizzare il cambio automatico (N P D R 3 L?). Lui, entusiasta del fatto che fossi italiano, mi aveva tenuto una lezione su auto e viabilità utilizzando esclusivamente le 5 parole italiane che conosceva. Il mix sonnofamefreddolingua aveva creato in me una certo grado di confusione. Così mi ero convinto che il serbatoio fosse vuoto anzichè pieno, e avevo passato mezz'ora alla disperata ricerca di un distributore nell'intrico di highway e interstatali vicino all'aeroporto. Trovato il distributore grazie alla collaborazione di un poliziotto col fucile, finalmente mi accorgevo dell'errore dopo aver cercato invano di far entrare più di mezzo gallone nel serbatoio (traboccante).

Gli dico che mi ricordo di lui e del fatto che "parla" italiano, e così scambiamo due parole.
Finisce che, invece della macchina della categoria "intermediate" a cui avrei diritto, me ne vado al volante di una livello "executive", con i miei interni in pelle e le mie finiture in radica.

E con i sedili riscaldati, che mi dipingono un sorriso soddisfatto sulla faccia mentre guido verso casa.

giovedì 7 febbraio 2008

domenica 3 febbraio 2008

new york giants rules!!!

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Qualcuno potrebbe obiettare che ho scelto per quale squadra tifare solo a metà del secondo tempo, che non capisco le regole (anche se mi diverte il fatto che l'arbitro lanci in continuazione dei fazzoletti per terra), che ho dovuto controllare il nome della squadra su wikipedia prima di scrivere questo post.

In ogni caso abbiamo vinto il Superball: a 29 secondi dalla fine stavamo perdendo, ma poi qualcuno dei nostri ha lanciato la palla a qualcun altro nella zona di touchdown e questo qualcun altro l'ha presa. Poi abbiamo difeso per 29 secondi (durati 29 minuti) e alla fine abbiamo vinto.

Poi è stato tutto un'esplosione di kabuki e lancio di palloncini, con le classiche interviste del dopo partita fatte di frasi inconcludenti e domande scontate - sei contento di aver vinto il Superball? - e replay a ripetizione.

sabato 2 febbraio 2008

this blog declares his endorsement of Barack Obama

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Giro per downtown carico di macchine foto, con la voglia di scattare un po di questa strana città, che ora mi sembra sempre più normale. Cammino guardandomi attorno, maledicendo mentalmente il tempo nuvoloso che mi appiattirà tutte le foto, quando arrivo in 1st Avenue, e improvvisamente mi trovo attorniato da un sacco di gente, polizia e fotografi. Scopro che sta per arrivare Barack Obama a parlare ad una convenction in vista del Caucus di martedì prossimo. Mi piacerebbe entrare a vedere, ma non ho il biglietto e la coda per entrare nello stadio NBA dove si tiene la convenction è allucinante, e procede fino fuori Minneapolis, praticamente all'imbocco della I-394.

Riesco a farmi regalare un biglietto da un passante, ma il problema coda rimane. E allora faccio l'italiano. Torno vicino all'ingresso, estraggo la macchina fotografica e inizio a "lavorare". Dopo 2 minuti per tutti sono un fotografo, e mi fanno entrare non appena vengono aperti i cancelli.
Mi sistemo come meglio posso per fare qualche foto, ma sono comunque piuttosto lontano dal palco. Ormai compreso nel mio ruolo mi presento come cronista indipendente ai miei vicini e li intervisto.

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Conosco così Mike e Elizabeth alla mia sinistra, e due signore di colore alla mia destra. Per tutti e quattro si tratta della prima partecipazione alle primarie. Tutti e quattro sono per Obama. Sarà una schematizzazione eccessiva, ma noto una netta differenza: Mike e Elizabeth sono più razionali e partitici, parliamo del meccanismo di finanziamento della campagna elettorale, degli attacchi a Obama, della possibilità del Super-Ticket e dei richiami alla tradizione democratica. Le due signore alla mia destra sono invece sentimentali e razziali, e mi raccontano dell'Obama candidato non WASP alla casa bianca, delle assicurazioni sanitarie e delle scuole.
Negli Stati Uniti alle presidenziali si vota di martedì, e se lavori ti devi prendere un permesso. Queste due signore non hanno mai votato, e lo faranno solo se il candidato sarà Obama.

Il Target Center si riempie. Suonano i Golden Smog, che hanno 3 chitarre di cui almeno 2 inutili (che siano due amici che si sono imbucati fingendosi chitarristi come io mi sono finto giornalista?).

Trovo il discorso intenso e bello, e Barack Obama carismatico, idealista e non troppo retorico, simpatico e molto lontano dal populismo all'italiana. Ma forse ne parlerò in un altro post.