venerdì 16 novembre 2007

la mia prima casa

Inizialmente il piano era di farmi stare al "Campanile".
L'ufficio risorse umane mi aveva prenotato una camera, che sicuramente sarebbe stata identica a tutte le camere di tutti gli hotel "Campanile" del mondo, compreso quello su corso Allamano che vedevo due volte al giorno sulla strada da casa al lavoro, con la sua pubblicità della rete wifi e della colazione a 8,90€.
Tutto sommato era un buon piano, ma non avevano fatto i conti con quella scheggia impazzita che è il mio capo.

Tutto inizia con me che ringrazio per l'albergo spesato, e dico che al più presto cercherò una sistemazione stabile. Poi lui mi consiglia di non essere frettoloso nella scelta. Infine entrambi conveniamo che vivere in albergo è triste.
A questo punto avviene l'imprevisto: prima rimane silenzioso per qualche secondo, poi fa una telefonata in olandese. Quando riattacca mi informa che mi ha trovato una casa da affittare per una settimana vicino al lavoro, e che a fine giornata mi accompagna a vederla.

"Così puoi fare colazione a casa tua, e non nella hall di un albergo" mi annuncia soddisfatto.

E così, la sera, vado a dormire nella mia prima casa belga.
La mia prima casa belga è tutta stretta e lunga, ed è molto bella. Si entra per una porta altissima, ci si inerpica per una rampa di scale ripidissime, e si arriva al mio appartamento, formato da tre stanze in fila. Ai due capi enormi finestre. E' dotato di ogni confort, dal tostapane ad un giradischi ultratrentennale.
Esausto, dopo aver portato a casa la mia roba (a piedi, ovviamente), crollo addormentato.
Al mattino mi sveglio, grato a quello Speedy Gonzales del mio capo. Vado in cucina, trovo una macchina del caffè americana, piena di luci tasti e regolazioni che dubito di saper usare.
Ma non posso scendere a fare colazione in un bar, mi sentirei in colpa!
Allora mi siedo nella mia nuova cucina, e assaporo un budino preso in mensa il giorno prima. Poi mi vesto e vado al lavoro.

1 commento:

Unknown ha detto...

che bello leggere delle prime volte in una città nuova dove gli imprevisti diventano aneddoti!noi ti leggiamo,e ti aggiorniamo sulle serate all'Hiroshima così non ti senti troppo lontano :)g