sabato 19 gennaio 2008

skyway

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Sfido il freddo polare e vado in centro con la mia fida Pontiac. Nove miglia sulla highway I-394 in direzione ovest e sono in downtown, seguo i cartelli e parcheggio nel garage A. Ingenuamente, nonostante il termometro della mia macchina indichi -5 F (circa -21°C), scendo al piano terra e inizio a camminare sulla settima strada nella direzione del centro. Il freddo è penetrante, nessuno in giro a parte un gruppo di barboni che raccolgono da terra mozziconi di sigaretta.
Cammino guardingo 500 metri, ma il freddo è troppo intenso: le lacrime mi si congelano sulla punta delle ciglia, i piedi sono gelati, e non sono ancora arrivato in vista di qualcosa simile al mio concetto di centro città.
Decido allora di tornare a casa, ma vedo all'altro lato della strada uno Starbucks, e mi ci dirigo con l'idea di riscaldarmi prima di affrontare il ritorno.

All'interno scopro che, salendo al secondo piano, si accede allo "skyway": un sistema di ponti coperti e riscaldati che unisce tutti gli edifici di downtown, e permette di muoversi in tutto il centro rimanendo al coperto e a temperature compatibili con la vita.

Felice della scoperta mi faccio un giro, sono completamente disorientato e la cosa migliore che riesco a combinare è comprare il libro di Barack Obama.

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